Eva and Franco Mattes “Privacy is stupid”

“Privacy is stupid” quando Eva and Franco Mattes ( https://0100101110101101.org/) hanno utilizzato questo slogan all’interno della loro ricerca artistica, eravamo ai primordi della Net Art.

Life Sharing, 2000-2003

Alla fine degli anni Novanta, una tale affermazione sembrava controversa e ha sollevato non poche polemiche, ma arrivati ai giorni nostri il dibattito sulla privacy  è più che mai attuale ed addirittura legittimato.
Franco and Eva Mattes sono stati precursori dei maggiori movimenti e tendenze all’interno della Internet Culture oscillando tra hacking ,data allucination ed uno spiccato voyerismo. Le operazioni di condivisione e copia dei dati per loro sono diventate simboli di provocazione all’interno della Net Community, “liberando” ed analizzando flussi di dati e immagini in un periodo storico precedente a Facebook ed Instagram, ovvero prima che la condivisione continua di materiale diventasse la norma e l’utilizzo dei social media diventasse massivo e quasi esasperato.
Durante il life-experiment di “Sharing Life” iniziato nel 2000 i due artisti hanno vissuto online per ben tre anni condividendo con gli utenti di tutto il mondo i propri dati personali  e quindi la loro “vita”, proprio in questo dittico terminologico (file sharing=life sharing) possiamo evidenziare la loro lungimiranza nell’aver colto il moto concentrico che ha portato l’individuo a fondersi con la rete ed essere sempre online.

Ciò che allora fu di particolare rilievo oltre ovviamente la loro personale e bizzarra impresa, fu l’analisi del flusso dei dati in quanto tali ed i comportamenti dell’utente che si confrontava con la possibilità di guardare all’interno del loro computer personale.
L’esperimento terminò nel 2003 anche se questa stessa tematica è ripresa in più lavori, vediamo ad esempio The Others del 2011 dove hanno raccolto in un video 10.000 fotografie estratte dai personal computer di individui sconosciuti rigirando il punto di osservazione rispetto a Sharing LIfe. Nel 2016 tornano ad essere “osservati” durante l’installazione “For Internet Use Only” presso il Careof di Milano, nella quale i visitatori hanno la possibilità di osservare la proiezione della loro routine dietro lo schermo: navigazione in internet, elaborazione di fotografie, uso dei social media, lettura di emails e tutto ciò che ci si concede di esplorare nel tempo libero o della noia.
Recentemente, gli inarrestabili due hanno addirittura lanciato una Call to Action conclusasi a fine ottobre 2017, nella quale chiedevano di poter comprare telefoni cellulari contenenti file e foto privati per un valore di 1000 dollari: il progetto molto curioso si intitola “SELL YOUR PHONE (AND ALL OF YOUR PHOTOS) FOR $1,000 ” ed è attualmente in fase di sviluppo.
Eva and Franco Mattes attraverso le loro opere ci mettono davanti alla consapevolezza di essere costantemente osservati ed osservatori senza possibilità che uno dei due escluda l’altro. Detto questo ricordiamo..”Privacy is stupid”..a cosa penserete la prossima volta che condividerete una vostra fotografia?

The Others, 2011 Careof Milano
SELL YOUR PHONE (AND ALL OF YOUR PHOTOS) FOR $1,000
SELL YOUR PHONE (AND ALL OF YOUR PHOTOS) FOR $1,000

A cura di Valeria Crisafulli